Quarantena giorno 38.
Ho una frase che mi torna spesso in mente in questi giorni.
“Ma la primavera non lo sapeva”
E’ il verso di una poesia che ho letto qualche giorno fa su internet, scritta da una giornalista italiana, Irene Vella, per fermare gli attimi di questo strano periodo di stand by.
Cit. Irene Vella
“…Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla.
Ed i fiori continuavano a sbocciare
Ed il sole a splendere
E tornavano le rondini
E il cielo si colorava di rosa e di blu …”
LA PRIMAVERA DAL TERRAZZO
Dalla finestra sul tetto, verso le 14, entra una luce calda e dorata; mi stendo sul letto con gli occhi chiusi e immagino di essere sotto quell’albero di ciliegio del parchetto di paese, dove l’anno scorso, di questi giorni, abbiamo fatto un picnic con quel cestino di vimini che amo tanto.
E’ buffo pensare che, lasciando andare la mente sotto quei raggi caldi, la prima cosa a cui ho pensato sia stata un posto così semplice e familiare e non le azzurre spiagge dei Caraibi.
Forse perchè quello che tutti desideriamo realmente in questo momento non è lontano da dove siamo, anche se non è mai stato così distante.
Ma tutto questo la primavera non lo sa, come dice Irene, e ha ripreso a sbocciare: lo vedo dalla mia terrazza, lo sento da questi nuovi raggi di sole.
Apriamo le finestre, facciamola entrare quest’aria limpida; questa energia nuova così potente da dare nuova vita a quello che fino a pochi giorni fa sembrava morto.
Respiriamola a pieni polmoni e immagazziniamola dentro di noi, che faccia da carburante per questa lenta ma lunga, lunghissima ripartenza che ci aspetta.
E visto che non possiamo uscire, vi regalo queste foto: sono dell’anno scorso, le ho scattate durante un pomeriggio al parco.
Le avevo conservate, aspettando il momento giusto per pubblicarle.
Ecco, sono sicura che questo sia il momento giusto.
Buona primavera, amici.
E mi raccomando, restiamo a casa, ancora per un po’.
La vostra baG girl
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