Buonasera bellezze, come state?
Io negli ultimi giorni sono stata presa dalla malinconia, causa maltempo che non ne vuole proprio sapere di passare, e sono andata a rispulciare tutte le vecchie foto dei miei viaggi.
Ho ripensato a tanti momenti passati, alle emozioni, i posti che mi sono rimasti nel cuore…
Parigi è stato il mio primo viaggio fuori dall’Italia. Ero già stata a Londra in gita scolastica, ma era un viaggio organizzato dalla scuola, con professori e compagni, e onestamente era talmente tanto l’entusiasmo di stare 24 ore su 24 con i miei amici per una settimana che il viaggio e la città passarono in secondo piano.
Quindi, Parigi è stato il battesimo dei viaggi auto-organizzati. Volevamo partire, io e Fidanzato, per festeggiare i miei 18 anni.
Ricordo che passammo settimane a cercare i voli giusti, quelli più economici, a organizzare nel minimo dettaglio ogni spostamento. Eravamo inesperti, neanche lui aveva mai viaggiato da solo.
Il volo partiva la mattina presto da Milano, così decidemmo di salire in treno la sera prima e dormire a casa di mia zia.
Quella sera uscimmo a cena con mia zia, mia cugina e il suo fidanzato, tutti viaggiatori esperti che ci diedero un sacco di consigli su cosa vedere e come organizzarci a Parigi.
A tavola, io e Fidanzato ci guardavamo pieni di entusiasmo, felicissimi per l’avventura che stavamo per intraprendere.
ANSIA
Una volta tornati a casa, però, già pronti per andare a dormire e con la sveglia puntata all’alba il mattino dopo, iniziò a insinuarsi in me (e poi, scoprii, anche in Fidanzato) un’ansia pazzesca.
A un certo punto, prima di entrare nel letto, guardai Fidanzato e gli dissi: “non sono più sicura di voler partire”.
Il non sapere cosa ci aspettava un volta scesi dall’aereo mi spaventava un sacco. Mi spaventava l’idea dei controlli in aeroporto, di non saper parlare il francese, di girare da soli col buio.
Ma, più di tutte, mi terrorizzava l’idea di prendere la metro.
Non il viaggio in metro in sè, né capire come fare il biglietto.
Quello che mi spaventava era sbagliare direzione, senso di marcia. Allontanarmi invece di avvicinarmi al traguardo finale.
Mentre scrivo, mi rendo conto che forse questa è stata sempre, in generale, la mia paura più grande nella vita: non arrivare all’obiettivo, nonostante l’impegno. E spesso, presa da questa paura, ho mollato ancora prima di iniziare.
IL SUPERARE LE PROPRIE PAURE
Alla fine comunque, come si capisce dalle foto, siamo partiti. Ovviamente, non potevamo fare scelta migliore: Parigi è meravigliosa e l’ansia è sparita ancor prima di scendere dal primo viaggio in metro.
E’ da qui che è nato il mio amore per i viaggi.
Ho sconfitto la paura affrontandola. Abbiamo cancellato dalla nostra lista tutti gli “obiettivi” di viaggio, tutti i posti che volevamo vedere. E non abbiamo mai sbagliato a prendere la metro.
A volte, per raggiungere gli obiettivi, le strade sono lunghe, difficili, bisogna capire bene in che direzione andare, prendere decisioni e buttarsi. Ma mai lasciarsi spaventare, perchè spesso il viaggio è più bello della meta finale.
Un abbraccio grande,
Al prossimo viaggio ( li conservo gelosamente nella borsa dei ricordi…)
La vostra baG girl
Bellissimo post ..brava . Mantieni sempre il tuo entusismo . T.v.b.