Di salopette e come indossarle
Erano anni che volevo farlo.
Comprarmi una salopette, intendo.
Ne avevo tante da bambina, con la gonna, a fiorellini, ma anche in denim da maschiaccio.
Poi per un po’ le ho accantonate, per una curvy lady come me l’ansia da “effetto premaman” è sempre dietro l’angolo.
Ma a un certo punto chi se ne importa, l’ho trovata e l’ho comprata. La mia salopette. La desideravo troppo!
La storia
La Salopette, in realtà, non fa parte solo dell’infanzia della mia generazione, ma anche di quella della mia mamma e della mia nonna ( e sì, anche della mia bisnonna facendo due calcoli!)
Nata nella seconda metà dell’ 800 da quel grandissimo genio di Levi Strauss ( ma voi ve la immaginate una vita senza jeans?!?), la salopette fu utilizzata come capo da lavoro da operai uomini e donne, essendo un indumento unisex.
Grazie alla sua resistenza, alla sua praticità e alla sua comodità ( le bretelle impedivano lo scivolare sui fianchi e gli operai in fabbrica non venivano distratti dal loro lavoro), la salopette si è fatta strada fra i decenni, rivisitata nelle forme e nei tessuti, fino a vivere un vero e proprio boom negli anni ’70.
E’ soprattutto in questi anni, infatti, che la sal0pette passa dalla fabbrica allo street style, indossato da donne e uomini adattata a mille stili diversi, anima camaleontica delle cose nate da idee geniali che durano nel tempo.
Ed eccola qui, la mia salopette, indossata con una maglietta coi gelati e un paio di sneakers che mi fanno sentire molto teenager al primo giorno di scuola.
Ma la sua anima versatile le consente di diventare sexy se abbinata a una camicia bianca e a un paio di tacchi a spillo, hipster se portata con un maglioncino dalle maniche arrotolate…
Direi che con tutti questi pregi e una storia bella come la sua, la salopette se lo meritasse proprio un post tutto per lei!
E voi ne avete una nell’armadio? Come la indossate di solito?
A presto
La vostra baG girl
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